Il territorio di San Silvestro si estende per una superficie di circa
743 ettari nell’altopiano tra la valle del fiume
Salto e quella del fiume Turano, andando a lambire
per un buon tratto le rive di quest’ultimo al
di là del quale inizia il territorio di Belmonte.
A Nord-Ovest confina con il Comune di Rieti e a Nord
con paesino di Cenciara frazione del Comune di Concerviano.
Il fiume Salto, prima di immettersi nel fiume Velino
scorre nel territorio della provincia fino all'abitato
di Casette, frazione del Comune di Rieti. Nonostante
la portata idrica non sia sempre consistente, si può
tuttavia registrare un'abbondante presenza di fauna
ittica, tendenzialmente trote fario e ciprinidi.
Ricopre particolare importanza il fatto che l'intero
corso del fiume è costeggiato dalla strada
"Cicolana" consentendo cosi, ai molteplici
pescatori sportivi interessati, un'ampia scelta del
posto di pesca.
Il fiume Turano invece scorre dal versante opposto.
Nasce nel versante N-O del valico M. Bove, in territorio
aquilano e nei pressi della città di Rieti,
confluisce sulla sinistra idrografica del fiume Velino.
Da Rieti, percorrendo la strada provinciale
via Belvedere per 4 Km in direzione di Valleucupola,
ci si ritrova sull’altopiano a 800m s.l.m,
in una ambiente incontaminato con i suoi centri
inconfondibili. Ci troviamo nel centro d'Italia,
in un estremo lembo dellìalto Lazio
Qualche scherzoso scrittore, in vena di campanilismo,
ha voluto paragonare questo altopiano ondulato sempre
verde ad un ambiente prealpino, coniando per esso
il prestigio ed altisonante toponimo di “Piccola
Svizzera”.
La Flora
La vegetazione è in gran parte quella tipica
della bassa montagna ovvero della zona delle quercie
mesofile o, per dirla con i tecnici, della fascia
fitoclimatica del Castanetum, che in Italia raccoglie
per distribuzione la gran parte delle specie arboree
e arbustive.
Immediatamente sopra al Castanetum vi è un'altra
fascia vegetazionale, il fagetum, o zona del Faggio,
meno ricca di specie, causa le condizioni ambientali
meno favorevoli, ma con piante certamente molto
suggestive per bellezza e solennità del portamento.
.
C’è anche fitta vegetazione di boschi
di roverella, poi di cerro di carpino e frassino.
In mezzo sono disseminati qua e la a seconda dell’esposizione,
rubinie e maggiociondoli e più in alto aceri
di monte, sorbi e noccioli. In questa fascia di
vegetazione è presente anche il Castagno.
Le querce hanno costituito, e costituiscono, la
maggior fonte di approvvigionamento di legname da
ardere e da opera (per mobili, per infissi, per
traverse ferroviarie). Sono governate principalmente
a ceduo come i carpini e i frassini.
E’ opportuno non sottacere la diffusa presenza,
di varie specie di arbusti che con i loro frutti
costituiscono una riserva alimentare di non poco
conto per gli animali del bosco. Fra i tanti, si
ricorda la rosa canina dalle tipiche bacche rosso
fuoco e il prunus, i cui frutti assomigliano a isolati
chicchi d’uva bluastri.
La Fauna
La caccia e l’agricoltura hanno da tempo posto
fine all’esistenza di grandi mammiferi, quali
si trovano ora solo in particolari zone protette
d’Italia. E tuttavia il popolamento animale
è quanto mai ricco di specie, in particolare
di quelle legate al bosco.
Il cinghiale, privo di antagonisti, si sta diffondendo
rapidamente, creando talora seri danni all’agricoltura.
Diffuse sono le volpi, terrore dei pollai. Frequenti
i tassi, miti e sornioni, e gli istrici, dai lunghi
aculei che ricoprono il corpo. Sono animali dalle
abitudini crepuscolari che a volte è facile
incontrare quando attraversano le strade. Talora
è stata ritrovata qualche carcassa di lupo,
segno evidente che questo animale, oggetto di una
caccia spietata, e scomparso, è oggi tornato.
Puzzole, donnole, faine, martore e ricci, sono piccoli
mammiferi, dalle abitudini notturne che trovano
nei boschi e nelle zone disabitate della riserva
un habitat ottimale di vita.
E’ presente il gatto selvatico e lo scoiattolo
.
Numerosi sono altri mammiferi più piccoli;
fra tutti si ricorda il moscardino o nocciolino,
roditore simile ad un topo, con abitudini arboricole
e ghiotto di nocciole.